44^ Invernalissima 2022

44^ Invernalissima 2022

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Bastia Umbra (PG), 18 dicembre 2022: è qui che si corre l’ultima gara di questo 2022. Un 2022 iniziato con l’ormai consueto infortunio al ginocchio che, però, non mi ha condizionato più di tanto, perchè la preparazione è ripresa in tempi accettabili, anche se i primi mesi dell’anno sono comunque sono stati dedicati alla ricerca della condizione migliore. In autunno, poi, c’è stata l’irruzione del covid nella mia vita, con il conseguente sconvolgimento dei miei programmi, primo tra tutti la partecipazione alla Maratona di Parma che avevo preparato con tanta cura e che ero convinto di correre fino alla sera prima. È inutile, però, pensare al passato, guardando solo alle cose negative, perchè, nel frattempo, ci sono state altre gare a cui ho partecipato che hanno risvegliato in me certe emozioni che il covid aveva un po’ sopito. Per questo motivo ho ancora più piacere nel condividere l’esperienza vissuta in occasione della 44.ma edizione della Invernalissima, la Mezza Maratona che si corre tra Bastia Umbra ed Assisi, la domenica prima dell’inizio dell’inverno.

Anche lo scorso anno avevo cercato di partecipare, ma non ho fatto in tempo a prendere il pettorale, perchè le iscrizioni sono state chiuse prima del tempo; quest’anno, però, mi sono mosso per tempo e, così, mi sono assicurato la partecipazione a questa gara.

Perchè ci tenevo tanto? Avrei potuto correre una qualsiasi altra mezza maratona o allenarmi tranquillamente a “casa”, senza dover affrontare viaggi e spendere soldi, ma stavolta ne valeva veramente la pena.

Quando pensavo a questa gara, più che ai chilometri, all’altimetria, al meteo, la mia attenzione era rivolta ai luoghi che avrei attraversavo e al significato che avevano (e che hanno) per me. Già solo il pensiero di stare ad Assisi la settimana prima del Natale, era un’idea che mi emozionava moltissimo e, poi, l’idea di correre in quei luoghi che potevano essere stati attraversati anche da San Francesco era una motivazione in più.

Dal punto di vista logistico, ho organizzato così la mia gara.

Innanzitutto mi sono fatto accompagnare da mia moglie, non tanto appassionata di corse, quanto invece di Assisi…

La partenza è stata alle 7.30 del sabato mattino e prima di mezzogiorno ero già al Centro Fieristico “Ludovico Maschiella” di Bastia Umbra, dov’era allestito lo stand per il ritiro del pettorale e da dove era prevista la partenza e l’arrivo della gara. Il ritiro del pettorale il sabato mattina è avvenuto senza alcuna difficoltà, perchè c’era solo qualche atleta sparso qua e là, poi null’altro. I preparativi per sistemare transenne e striscioni per il giorno della gara procedevano con grande calma, anche in virtù di un’esperienza di 44 anni che, certamente, è un presupposto non di poco conto.

Vedere lo striscione dell’arrivo mi ha messo un po’ di emozione, penso sempre che non sia scontato arrivare fino in fondo e la speranza è sempre quella di aver lavorato bene, per poter vivere questo momento. Poi, però, ho fatto anche un’altra considerazione e, cioè, che era un peccato che questa gara si chiudesse in un luogo così fuori mano, quando, invece, avrebbe potuto regalare forti emozioni con l’arrivo in un centro abitato, dove il calore degli spettatori avrebbe aiutato a superare i piccoli o grandi momenti di crisi.

Dopo aver ritirato il pettorale, visto che c’era un po’ di tempo a disposizione, mi sono recato presso Santa Maria degli Angeli, per una preghiera sulla Porziuncola. Questa visita mi ha riempito il cuore, perchè l’ho vissuta con particolare intimità (stranamente c’erano pochissime persone) ed intensità, tanto che, quando sono uscito dalla basilica ho detto: “la mia Invernalissima già l’ho fatta al 50%”.

Con quella sensazione di pace e forza, ricevuta attraverso la preghiera, sono andato presso la struttura dove ho prenotato in questo breve weekend, la domus laetitiae, un centro di spiritualità a cinque minuti dalla Porta Nuova, dove si sta veramente bene: si mangia bene, le camere sono confortevoli, c’è il parcheggio interno (cosa non indifferente) e c’è tanta disponibilità che non guasta mai.

Dopo il riposino pomeridiano (necessario, visto quello che mi aspettava all’indomani), avevo come obiettivo la Messa e la preghiera sulla Tomba di San Francesco, quindi l’obiettivo era il Sacro convento. La sorpresa, negativa, è stata che la Celebrazione Eucaristica era prevista in un’altra ora, per cui, insieme a mia moglie, mi sono recato nella Basilica inferiore, per pregare sulla Tomba del Poverello di Assisi.

Sulla facciata della Basilica superiore erano proiettate alcune immagini legate al Natale e alla Basilica stessa, veramente molto belle… Poi sul prato antistante la Basilica era allestito un grande presepe che faceva di Assisi una nuova Betlemme (come per Greccio). Il resto della cittadina rimaneva sobrio, ma si respirava un clima natalizio diverso, non quello delle luminarie e del babbo natale, bensì quello del presepe.

Dopo la cena siamo scesi di nuovo a Santa Maria degli Angeli per far visita a dei nostri cari amici e poi di nuovo alla Domus per preparare il tutto per la gara.

Avevo chiesto se c’era l’opportunità di tenere la camera oltre il tempo stabilito per il check out, in modo da fare la doccia dopo la corsa e, avendo avuto risposta positiva, mi sono organizzato con poche cose per la gara del giorno dopo. Il tempo sarebbe stato buono e la temperatura buona e questo mi facilitava le cose.

Preparo tutto il necessario e vado a dormire.

La sveglia suona alle 6.30. Scendo giù in sala per fare colazione (che per tutti inizia alle 7.45) e consumo quello che ho portato da casa che, poi, sono sempre le solite cose: fette biscottate, miele, grana, noci e un fruttino ai frutti di boschi… e poi il caffè al distributore automatico (niente male).

Sono tornato in camera, cercando di non svegliare mia moglie, ho indossato la tuta e sono sceso: il primo obiettivo era la Messa alla Basilica di Santa Chiara (alle 7.15). È stato un momento bellissimo! Ho percorso con passo affrettato il tratto di strada dalla Domus alla chiesa. Non era ancora pieno giorno. Assisi dormiva ancora, per strada non c’era nessuno. Entro in chiesa, la Messa si celebra nella cappella del Crocifisso di San Damiano (che nelle fonti si narra avrebbe parlato a Francesco ancora alla ricerca della sua vocazione) e anche qui mi sento avvolto da un clima di intima preghiera, creato anche dalla presenza delle sorelle clarisse.

Dopo la Messa faccio ritorno alla Domus per cambiarmi e prepararmi per la gara: i tempi sono stretti, ma per arrivare da Assisi a Basti ci vogliono solo dieci minuti.

Un po’ trafelato arrivo al parcheggio a poco più di un quarto d’ora dal via, meno male che ero già quasi tutto pronto. Visto che avevo fatto tutto di corsa non sentivo il bisogno di indossare manicotti, scaldacollo o maglia termica… sono andato come fosse estate e in in effetti non mi sono pentito, perchè non ho avvertito affatto il freddo.

Ho avuto anche il tempo di svolgere un po’ di riscaldamento, per entrare nel clima gara.

Sulla linea di partenza eravamo in circa 1200, numeri importanti.

Intorno a me le conversazioni sono diverse da quelle che sento quando si corre dalle nostre parti, non ci sono volti amici, ma il clima di festa è lo stesso.

Alle ore 9.30 si parte. Ci sono 11°C e c’è il sole: clima perfetto. Il fiume colorato di runners che si era compattato dietro lo striscione della partenza, lentamente si allunga e abbandona il Centro fieristico – dove vi farà ritorno per l’arrivo – per dirigersi verso Bastia Umbra.

Il passaggio nel paesino è salutato da pochi coraggiosi spettatori che non si sono lasciati distrarre dai preparativi del natale e ci hanno incoraggiati, perchè la strada sarebbe stata ancora lunga.

I primi chilometri non presentano particolari difficoltà, tranne che per qualche saliscendi. Le stradine si propagano nella campagna umbra, con i suoi colori e la sua vegetazione.

Ora siamo in direzione Santa Maria degli Angeli, con Assisi che si erge maestoso sulla nostra sinistra e con il suo sguardo ci guida e ci sprona. Il passaggio accanto alla Basilica che custodisce la Porziuncola è molto emozionante. Ci sono più spettatori, ma niente di eccezionale.

Abbiamo da poco superato i 6 km. L’andatura è buona, nonostante alcuni tratti in falsopiano. Questa volta, contrariamente alle ultime gare, cerco di non perdere di vista i pacer che corrono al tempo più vicino a quello che potrebbe essere il mio obiettivo, così riesco a superare quelli il cui arrivo è previsto in 1 ora e 45 minuti, perchè il mio obiettivo è scendere sotto questo tempo.

Devo spingere un po’, prima di poterli staccare un po’ e correre con più serenità. Tutto fila liscio, l’organizzazione è buona, ma, una cosa che non mi è piaciuta, è stato il ristoro utilizzando i bicchieri plastica che forse sono la cosa più scomoda per bere mentre corri, diversamente dalla bottiglietta o dai bicchieri di carta. Questo mi ha costretto a fermarmi ad ogni ristoro per poter bere, senza rischiare che l’acqua mi andasse di traverso.

Al 10° chilometro, dopo essere passati di fianco al tugurio di Rivotorto (altro luogo caro a san Francesco), la strada inizia a salire e sarà così per circa 5 chilometri, se si esclude qualche breve tratto in discesa utile a prendere fiato.

Inizio a sentire la stanchezza e forse mi lascio condizionare anche dal crampo avvertito al termine della gara di Sorrento. Cerco di mantenere alto il ritmo, ma anche di gestire le mie energie, confidando nel fatto che dal 15° chilometro ad andare avanti ci sarebbero stati solo tratti in discesa o pianeggianti.

Il paesaggio è bellissimo. Assisi è illuminata dal sole e riflette la sua luce anche su noi.

Intanto i pacer di 1ora e 45minuti mi avevano superato di nuovo e questa non è stata una grande notizia per me; allora, in un impeto d’orgoglio, mi sono lanciato lungo la discesa e sono riuscito a superarli di nuovo.

Mi sento affaticato, ma, guardando il cronometro ad ogni chilometro che passa, mi accorgo che è normale, visto il ritmo (per me rilevante) che sto tenendo.

Manca veramente poco all’arrivo, l’ultimo rettilineo, prima di rientrare nel centro fieristico da dove arriva la voce dello speaker a snocciolare team e atleti che si avvicendano sulla line a del traguardo.

Il tappeto blu è davanti ai miei occhi… l’ultimo sforzo e il traguardo è mio in 1ora 43minuti e 36secondi (che con il real time sarebbe stato inferiore di almeno una decina di secondi) che mi permettono di piazzarmi in 589^ posizione, su 1132 arrivati al traguardo… e chest’è!

Voto finale:

organizzazione 9

percorso 9

location partenza/arrivo 7

la mia prestazione 8

consigliata? Assolutamente sì.

Buona corsa

  

Una risposta a “44^ Invernalissima 2022”

  1. Caro Ciro mi compiaccio per la bella gara svolta, ti scopro anche ottimo narratore….. un solo appunto, se ovviamente me lo consenti, il caffè al distributore non si può sentire 🤩🤩🤩🤩. Un forte abbraccio

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