VII Maratona della Valle del Dragone

VII Maratona della Valle del Dragone

Gran bella gara quella che si è svolta lo scorso 17 settembre a Volturara Irpina (AV), nell’ambito della famosa “Festa del fagiolo Quarantino”.

L’organizzazione della manifestazione sportiva è stata curata dalla Avellino Runner, condotta dall’immarcescibile Beniamino Famoso, compagno di squadra e capitano ai tempi della Pol. Podjgym.

Erano diversi anni che avevo intenzione di partecipare a questa gara, ne avevo sentito parlare un gran bene, ma, per impegni personali, non c’ero mai riuscito; alla VII edizione, però, ho centrato l’obiettivo.

La Maratona della Valle del Dragone, in realtà, è una gara podistica di 15 km che si è svolta all’interno della Piana del Dragone (una conca naturale circondata dai monti Picentini), in un contesto ambientale bellissimo, quanto fragile.

L’orario della partenza era previsto alle ore 10 e questo mi ha consentito di fare tutto con calma, essendo Volturara a circa 20 minuti da casa. Il risvolto negativo di questo orario (un po’ strano come inizio di una gara) è stato quello della temperatura che, in questa pazza estate (la più calda di sempre, almeno così dicono), si è fatta sentire, eccome!

La Piana di Volturara è di per sé già una zona molto umida, mettiamoci la temperatura al di sopra della media stagionale e la frittata è fatta.

Il mio approccio alla gara è stato molto sereno, non l’ho preparata in modo particolare, l’ho semplicemente inserita all’interno del mio programma di preparazione alla Maratona di Assisi che correrò (a dio piacendo) il prossimo 5 novembre.

Ero, per questo motivo, già consapevole che non avrei avuto il top della forma, avendo corso i primi lunghissimi, ma mi faceva piacere esserci.

Quando sono arrivato a Volturara sono stato favorevolmente colpito dalla location: si respirava un clima di festa eccezionale che coinvolgeva tutta la cittadinanza.

Io non mi sono trattenuto, dopo la gara, ad assaggiare le prelibatezze che si stavano preparando, ma sono certo che era tutto molto buono e, soprattutto, genuino.

Veniamo, però, alla manifestazione sportiva.

Non c’era nessuno della mia squadra (Irpinia Italia), per cui ho fatto tutto da solo, c’erano, però tanti amici delle altre società, con i quali mi sono fermato a scambiare qualche chiacchiera durante la fase di riscaldamento.

Ah, una cosa fantastica: ho parcheggiato l’auto, senza volerlo, a fianco ad uno dei bagni chimici predisposti per la sagra: praticamente avevo il bagno in camera che potevo utilizzare quando volevo, senza fare alcuna fila.

Finalmente si fanno le 10. Sulla linea di partenza siamo un centinaio di runners, pronti a darsi battaglia nelle viuzze della Piana.

Il primo giro, fino al 3° km, si svolge all’interno del paese, per poi disperdersi nella natura, sotto un sole che diventava sempre più cocente e un caldo sempre più appiccicoso.

Credo di aver fatto una pessima partenza, nel senso che ho iniziato ad un ritmo troppo sostenuto, per quella che era la mia condizione.

Infatti, un po’ questo, un po’ il caldo, sta di fatto che dopo pochi chilometri mi sentivo già scoppiare. Il fatto di essere in pochi, non aiutava, perché non ho avuto l’opportunità di sfruttare la scia di qualche gruppetto.

Allora mi sono trascinato per un po’, cercando di recuperare, correndo ad un ritmo inferiore, rispetto a quello con cui ero partito.

Contavo i chilometri che mancavano, ogni volta che il mio Garmin vibrava sul polso. In un primo momento sembrava che mi superassero tutti e questo influiva negativamente sul morale, poi, col passare dei chilometri, anche se il caldo rimaneva una costante, mi accorgevo che il livello di stanchezza diminuiva.

Ora ero io che riuscivo a superare qualcuno o, come minimo, non ero superato così facilmente.

All’ultimo chilometro ho cercato anche di imprimere un minimo di accelerazione al ritmo, giusto per chiudere in bellezza, piazzandomi al 47° posto su 98 arrivati al traguardo: alla fine mi sono difeso abbastanza bene.

Il mio giudizio sulla gara? La consiglio certamente, perché molto ben organizzata e si ha anche la possibilità di fare un PB, visto che, falsipiani a parte, il percorso è completamente pianeggiante.

L’unica cosa che cambierei, visto che si corre d’estate, è l’orario, credo che le 10 sia troppo tardi, anche se capisco sia stato dettato dall’esigenza di consentire ai partecipanti di degustare i prodotti della sagra che, prima, non sarebbero pronti.

Alla prossima, buona corsa.

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